Convincere condividendo

Non ho mai sentito il forte bisogno di avere ragione, ma nemmeno la vocazione ad avere sempre o comunque torto a favore di un manierismo decadente che si cela dietro la frase:\”il cliente ha sempre ragione!\”

Talvolta in maniera assertiva, non risoluta, è indispensabile non essere d\’accordo e non per forza è necessario convincere, ma è sufficiente condividere.

Convincere è comunemente tradotta come l\’arte di portare dalla propria parte, mentre il reale significato è \”vincere con\”, quindi dare l\’impressione ad entrambe le parti di avere ragione contemporaneamente. Forse perché l\’unica vittoria possibile sia nella condivisione di un obiettivo e non nella prevaricazione dell\’altro.

Cercare elementi comuni da condividere e scambiarsi sembra essere diventato oggi un mantra ancora più potente nell\’epoca dei social, sotto tutti i punti di vista. Prima ancora del contenuto è la forma.A volte ho la sensazione in realtà sia semplicemente il desiderio di far sapere al mondo che ci sei, piuttosto che il reale piacere di dare una parte di se sperando di riceverne in cambio attenzione e, ipotesi idilliaca, approvazione. Come se la propria vita fosse più interessante se a pensarlo fossero gli altri. L\’attenziaone si ottiene attraverso il riconoscimento in comportamenti ripetitivi e, ahimé, la maggior parte delle volte privi di senso.

Nel mondo dei digital social esiste il solo pulsante \”mi piace\”. Impossibile dissentire; o sei d\’accordo o sei estromesso dalla comunicazione. Anche di fronte a notizie che hanno poco a che fare con il piacere… si vede che un solo tasto da premere rende tutto molto più semplice. In fondo, perché parlarne? Piuttosto ignoralo… Se non condividi, se non approvi, non ti riguarda….scommettiamo che se introducessero il pulsante \”macchiassenefrega\” sarebbe quello più opzionato?

La sharing opinion ha sostituito di prepotenza la volontà di essere a prescindere, piuttosto ostentarlo, ma essere della partita a qualunque costo.

Il problema che si pone secondo me nasce da un\’osservazione che é scaturita all\’ennesima richiesta di un cliente \”ma perché non mi cliccano, non leggono i post, non diventano fan?\”  se tutti sono lì a condividere…chi c\’é in ascolto?

 

 

 

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